Ranzanico dista 60 Km da Milano. Per raggiungerlo si deve uscire al casello di Seriate dell'autostrada A4 "Milano-Venezia". Il paese domina il Lago di Endine e si trova a 12 Km da Lovere (una città molto interessante e piacevole) e dal lago d'Iseo (dove è presente Monte Isola: la più grande isola lacustre d'Europa) e a 13 Km dal centro termale di Trescore Balneario.
L'abitato è posto a 520 metri di quota, in un'incantevole posizione a mezza costa lungo le pendici ghiaiose del monte Pizzetto e del monte Pler. La conformazione del territorio è caratterizzato da un sistema di ampi terrazzamenti che si susseguono da Piano di Gaverina fino ad Endine e che testimoniano gli sforzi sostenuti dagli antichi abitanti per la sistemazione del territorio in funzione di un suo sfruttamento agricolo. Il nucleo centrale del paese conserva tracce evidenti dell'originaria struttura fortificata visibile nella torre che si affaccia sulla piazza principale ed in alcuni pregevoli portali in pietra che caratterizzano vecchi edifici. Nel passato Ranzanico divenne famoso per la presenza della "Filanda" sorta al basso lungo il percorso della strada nazionale nel 1880,  risulta attiva fino al 1947, con qualche interruzione o periodi di ridotta attività. La sua nascita e sviluppo sono emblematici della evoluzione della trattura della seta nelle nostre valli; si osserva, a partire da metà del XIX sec la sostituzione della trattura casalinga con il lavoro saltuario e stagionale presso piccole filande a pochi fornelli con fuoco diretto. A Ranzanico si segnalano due filandine e precisamente quelle di casa Suardi e di casa Crescenzi. Successivamente, la centralizzazione degli impianti porta ad alcune strutture industriali di dimensioni maggiori. La filanda nata per opera di Giacomo Suardi era dotata di circa ottanta bacinelle e vi lavoravano dalle centocinquanta alle duecento persone.

 

 





Lungo l'antica strada che unisce Ranzanico a Endine, su un poggio naturale da cui si domina con lo sguardo l'intero lago e a 20 metri dal B&B "tre lanterne" sorge la chiesa dedicata al focoso francescano san Bernardino da Siena, gran predicatore vissuto tra i secoli XIV e XV. L’edificio attuale conserva un nucleo quattrocentesco, come dimostrano anche gli affreschi della parete di sinistra e l'unico a destra: infatti si distinguono chiaramente le date 1503 e 1517. Si tratta di dipinti eseguiti da pittori di formazione culturale senz’altro diversa. Nei dipinti più prossimi al presbiterio sembra di cogliere l'influenza del gotico dell'Europa centrale, diffusosi poi anche nella nostra
zona attraverso artisti che operano prima nelle vallate tirolesi poi nella val Camonica. I restauri effettuati gualche anno fa hanno consentito il recupero del portico settecentesco; del bel portale in pietra di
Sarnico, del pavimento in cotto, del soffitto cassettoni e dell'altare maggiore, probabilmente della scuola dei Manni. La pala dell'altare maggiore rappresenta nella parte inferiore san Bernardino, a destra il confratello sant'Antonio da Padova, in alto la Madonna in trono.
All'esterno della chiesa un cippo ricorda un episodio della guerra partigiana, che su queste montagne ha vissuto momenti importanti, ma anche dolorosi.

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