SENTIERI DELLA VALLE
I diversi itinerari che si diramano nel territorio di Ranzanico e che in parte proseguono sconfinando nei Comuni limitrofi, oltre alla possibilità di ammirare scorci paesaggistici eccezionali, all'escursionista offrono anche l'opportunità di visionare i numerosi fiori e le piante presenti nei prati e nei boschi circostanti.
Nella fascia alto montana troviamo: l'Abete bianco, il Larice,l'Abete rosso, il Cimbro, il Pino montano e il Pino silvestre. A mezza costa ci sono invece: il Frassino, l'Acero, il Carpino nero, l'Oriello, la Quercia, la
Rovella, il Rovere, il Ginepro e il Nocciolo. Infine nei prati e nel sottobosco si possono ammirare: la Violetta, l'Erba trinità, la Primula, la Rosa di Natale, l'Anemone, la Peonia, il Giglio di San Giovanni, l'Ofride insettivora, la piccola Orchidea, il Ciclamino, il Bucaneve, il Dente
dicane, il Botton d'oro, la Genziana, il Nontiscordardimé, il Mughetto, il Rododendro irsuto e il Pungitopo.

ITINERARIO 1-3
Tempo di percorrenza: 2 ore. Dislivello: 451 metri; da 525 a 976 metri.
Grado di difficoltà: medio. Punto di partenza è la piazza
del Municipio o dei Caduti, su cui si affaccia una Torre trecentesca. Si prosegue poi per via Gandino. Al termine si imbocca un sentiero abbastanza ripido e sassoso fino alla Forcella (950 metri). Si può giungere alla Forcella anche in automobile percorrendo la via Cadorna tagliata nel bosco Capissola. Sulla sinistra si imbocca un sentiero che porta a Peia.
ITINERARIO 2
Tempo di percorrenza: 45 minuti. Dislivello: 225 metri; da 525 a 750 metri.
Griado di difficoltà: medio. Punto di partenza la piazza del Municipio. Si, imbocca via Gandino e si prosegue a sinistra per il sentiero che porta alla Forcella (Itinerario 1) e dopo un chilometro circa si imbocca a destra un altro sentiero che attraversa il bosco Plana e che scende poi in via Cadorna vicino al bacino dell'acqua.
ITINERARIO 4
Tempo dì percorrenza; 4 ore Dislivello;391 metri; da 976 a 1362 metri.
Grado dìfficoltà: richiede un buon allenamento.
Si tratta sicuramente dell'itinerario più faticoso tra quelli proposti. Il dislivello ed alcuni tratti impegnativi del tracciato richiedono un buon allenamento per poter gustare la bellezza. E' la continuazione del primo itinerario. Punto di partenza è la Forcella dove sulla destra, a fianco di una tribulina con dipinta la Madonna e Sant'Anna, si risale un ripido prato per collegarsi ad un sentiero sterrato che per due chilometri circa corre immerso in una splendida pineta alle falde del monte Pizzetto fino a raggiungere la località Monticelli. Risalita a destra la sella, si arriva sotto una collina dove è presente un roccolo inattivo con vicina una cappelletta. Siamo a quota 1228. Da qui per un sentiero pianeggiante a destra ci si può recare a Botta Alta (1219 metri), mentre per raggiungere il monte Sparavera (1367 metri), si risalgono i prati con cascine. Dalla cima il panorama è eccezionale, va dal lago d'Iseo al lago di Endine, dalla catena dei monti che divide la Val Cavallina dalla Val Seriana, al pizzo Formico con la croce, al monte Alben, alla catena delle Prealpi. Da qui il sentiero diventa carrozzabile ed è immerso nella pineta del versante nord del monte Grione. Dopo una lunga discesa, si giunge al Rifugio museo della Malga Lunga posto sotto la cima del monte di Sovere.
ITINERARIO 5
Tempo di percorrenza: 45 minuti. Dislivello: 250 metri; da 525 a 775 metri.
Difficoltà media:
Si imbocca in via Don Pezzotta presso l'edicola sacra dedicata a San Gualberto, protettore dei boschi e attraverso il bosco Carida si giunge alla Ca del Vento e si scende verso Bianzano.
ITINERARIO 6
Tempo di percorrenza: 45 minuti. Dislivello: 150 metri; da 500 a 650 metri.
Difficoltà facile.
Punto di partenza è il campo sportivo alle spalle del cimitero. Si imbocca via dei Carpini, si continua dietro la località Colle e dopo aver attraversato un bosco ceduo con molti blocchi di coglomerato morenico, si giunge a Bianzano.
ITINERAIO 7 - 8
Sia il sentiero boschivo Sant'Antonio che l'altro, partono da via Bergamo e proseguono in parallelo per circa un chilometro , per poi congiungersi al sentiero boschivo della "Croce" che termina a Bianzano.
ITINERARIO 10
E' la continuazione del'itinerario 2. Prosegue per Endine.
ITINERARIO 13
Tempo percorrenza: 1 ora e 30 minuti. Grado difficoltà:facile. Punto di partenza è la chiesa dedicata a San Bernardino che si trova in una posizione splendida e panoramica. Si percorre la strada asfaltata fino alla cappella degli Alpini, dove a sinistra si imbocca un sentiero che attraversa un bosco rado a prevalenza carpini, che stenta ad infoltirsi sui poco ospitali ghiaioni calcarei. Superata la malandata cappella di San Fermo, dopo un tratto in piano, si attraversa il ghiaione di una valle e qui, non essendoci la vegetazione, c'è una bellissima vista sul lago. Si continua nel bosco e dopo 300 metri si giunge al bivio, che ha alle spalle il grande ghiaione della val Grumella. A sinistra si sale per l'antica strada della Forcella e a destra si scende a Perlisa.
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Il castello è certamente l'opera monumentale di Bianzano, paragonabile ad un piccolo Colosseo per grandezza e fama di storia. Sorge ai piedi del centro abitato ed è rivolto verso la Valle Cavallina, che domina con la sua imponenza.
Il complesso a due piani ha robustezza di mura salde, di forma perfettamente quadrangolare con gli angoli orientati verso i quattro punti cardinali. E' dominato da una torre incentrata nel lato d'ingresso, di notevole altezza (m. 25). tuttora efficiente per maestà di costruzione, a base di pietre squadrate, resistenti ai geli della zona montana, scavate sulla montagna sovrastante. L'edificio è diviso da una lieve cornice di sasso marrone di Sarnico in due parti: l'inferiore è fatta a bugne con blocchi di notevole dimensione e ben connessi. Il portale è di stile gotico con arco a sesto acuto, dominato dal blasone o stemma nobiliare. E' recintato da doppio ordine di mura, racchiudenti vallo e ponte levatoio, con due torrioni sporgenti dalle mura, per potersi difendere in caso di assalti dalla valle. In uno spigolo dell'edificio si riscontrano tuttora alcuni elementi di merlatura ghibellina.
L'atrio d'ingresso pavimentato a ciottoli è coperto da volta a botte, è dipinto con vivaci colori da mano maestra, configuranti amorini che giocano, adorni di ghirlande di fiori secondo lo stile cortigianesco del tempo, e raffigura altresì le quattro virtù cardinali, perché sede di giustizia.

 

NATURA E RELAX
Il lago di Endine è navigabile solo ed esclusivamente con barche a remi ed è piacevole esplorarlo con i pedalò che si possono noleggiare sulle sue sponde. I paesi rivieraschi sono disseminati di chiesette ricche di opere d'arte e di numerosi castelli medioevali. Meritano visita Spinone al lago circondato dai canneti, per i ristoranti e le possibilità di gite in barca; Monasterolo del Castello per il castello duecentesco; Endine Gaiano, per la bella chiesetta romanica. Occorre abbandonare la strada e addentrarsi nel labirinto del canneto per godere la vista del laghetto di Gaiano adagiato sul fondo della valle, circondato da fitti canneti e punteggiato da ninfee; è una piccolissima perla naturalistica che vale la pena di osservare da vicino. Sopratutto durante il periodo di passo, primavera e autunno, si possono vedere con un binocolo marzaiole, germani reali, folaghe, gallinelle d'acqua, svassi maggiori, aironi.
Tutto il laghetto, così come l'intero fondovalle che comprende anche il lago di Gaiano è oasi di rifugio faunistico dove i gamberi di fiume nuotano insieme biscie d'acqua.

La bellezza del lago può essere apprezzata percorrendo a piedi le antiche mulattiere che da Endine e dalla riva destra salgono sino a Ranzanico e da qui a Bianzano con il trecentesco castello Suardi. Numerosissimi i sentieri dai quali si godono stupendi scorci sul sottostante lago di Endine, sull'alto Sebino, sulla catena dell'Adamello e su tutte le vette delle Prealpi Orobie. A pochi chilometri, nel cuore della Val Cavallina, in un'oasi di pace, sono inserite le Terme di Gaverina dove è possibile abbinare alle cure termali, attività sportive, itinerari artistici ed enogastronomici.

Da visitare, la vicina Valle del Freddo (400 m.sm.), area protetta che presenta una natura alpina spettacolare, inconsueta a queste altezze e dovuta a un sistema di correnti sotterranee di aria fredda che uscendo da bocche nel terreno mantengono, solo nella valletta, le caratteristiche del clima freddo adatto alle specie vegetali d'alta quota.


All’estremità meridionale del lago di Endine, su una piccola collina d’origine morenica, è situato il castello di Monasterolo.
Certamente di origine medievale non ebbe probabilmente mai funzioni esclusivamente difensive; presenta analogie con il castello di Bianzano, anche perché ambedue appartenevano alla famiglia ghibellina dei Suardi.
Accurati restauri hanno ridato splendore all’insieme, cosicché oggi il castello si presenta come una meta da riscoprire, racchiudendo in sé le bellezze ambientali e artistiche che costellano la Valle Cavallina. Il giardino del castello è ritenuto uno tra i più belli esistenti oggi in Italia settentrionale. Il giardino, abbozzato nel 1938 dalla contessa Terni de Gregorj Taylor, si è andato configurando ad opera degli eredi ed attuali proprietari, la famiglia Sforza Francia.

Disposto sull’altura, si apre con un prato all’inglese, circondato da una siepe modellata secondo i canoni del tardo rinascimento e del barocco.
Attorno ad esso si estende un semplice giardino paesaggistico che sfuma nella vegetazione spontanea autoctona del fondovalle lacustre. Quest’area era occupata, fino alla metà degli anni trenta, da prati e frutteti ed era percorsa da una mulattiera che, tra filari e pioppi e gelsi, saliva al castello. Di quell’antico paesaggio rimangono alcuni gelsi, noci e ciliegi ed un filare di uva americana. Tra le collezioni di alberi ed arbusti, ricchissima è quella dedicata a specie dagli spettacolari colori autunnali.
Il giardino propone una notevole ricchezza botanica: numerose specie di aceri, provenienti da diversi continenti e presenti in molte varietà, ciliegi e meli ornamentali e diverse specie di Quercus, Euonymus, Crataegus e Berberis. Si possono inoltre ammirare latifoglie raramente presenti nei giardini italiani e anche svariate piante che hanno mantenuta immutata la loro forma per milioni di anni e che vengono, a ragione, considerate veri fossili viventi. Oltre a moltissime altre specie e varietà, tra cui pini, cedri, tassi, sugli spalti del castello vi sono orti e aiuole che forniscono fiori da taglio per tutte le stagioni e, nel cortile del castello, una collezione di gelsomini in vaso.

Custodi, tel. 035/811694
Pro Loco di Monasterolo, tel. 035.814552

la visita è consentita solo su prenotazione contattando la Pro Loco di Monasterolo
tel. 035.814552
l’ingresso è consentito grazie a libere offerte destinate alla manutenzione del giardino

Link utili per organizzare le vostre escursioni:
Lago di Endine: www.i2laghi.com - www.viatonale.it -
www.invalcavallina.it -
Valle del Freddo: www.parks.it/riserva.valle.del.freddo/par.html
Castello di Bianzano: www.cortedeisuardo.com
Lago d'Iseo: www.lagoiseo.it
Navigazione lago d'Iseo: www.navigazionelagoiseo.it
Monteisola:
www.tuttomonteisola.it

 

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